Queste le bellissime parole che mi ha dedicato dopo avermi conosciuta:
Manuela de Pregi
Commento omaggio
di
Victoria Dragone
Tra gli strati di colori marmorei e le ombre acquose di seta si sviluppa l’orizzonte artistico di Manuela de Pregi, le sue creazioni sono caratterizzate da trasparenze in cui il respiro delle pennellate cupe o scintillanti fanno emergere la terra come protagonista: il suolo frantumato, sbriciolato, sminuzzato, solcato, “ arato” svela il suo ancestrale significato.
Il cielo nuvoloso si scioglie nella ruggine del tramonto lasciando libera l’attesa dei solchi scorticati, grumosi, assettati della benedizione della pioggia. A volte, docili, sottomessi e pazienti, ricevono l’abbraccio di una scia soffice di nuvola, asse che li lega al cielo. Nel raccolto silenzio, i solchi si aprono alla felice inseminazione di una generosa natura, madre eterna, che li cosparge di papaveri e spighe di grano; partecipano, si muovano, si alzano come marosi e compongono sul loro corpo di amore e sangue, la silhouette di una donna, la femminilità ispiratrice. I solchi sanno annullarsi, frammentarsi, sgretolarsi, penetrati da centinaia di lucciole che spuntano come lampadine accese in una città notturna; o, in veste invernale, si allargano in oasi fertili e si assopiscono sotto la coltre bianca, custodi del segreto della germinazione.
Al corpo fecondo e all’anima versatile della terra l’artista aggiunge un raffinato tocco estetico: la bellezza del paesaggio che domina in totale armonia. L’idilliaca atmosfera lagunare è investita da un bagliore argentato che si diffonde come un suono di campana, sopra un rigoglioso bosco di corallo e di foglie smaltate; ai piedi degli alberi si posa la calma di un pallido verde riflesso nel sereno delle acque sbiancate da un chiarore intenso; in morbido volo, candide colombe portano un messaggio di pace e quiete.
Al vigore della terra, l’artista risponde con una delicata “radiografia” dell’anima, acquerelli, meditativi incastri che sembrano collocati in cubi di ghiaccio trasparente: la malinconia dei riccioli dei cardi, degl’intrecci dei rami spogli, i tristi scorci dei boschi morsi dal freddo in paziente attesa di una promessa primavera, colori tenui, sbiaditi, grigi fumosi e arancioni diluiti, sfumature di ricordi …
L’artista ama molto la natura, conosce bene le metamorfosi stagionali della terra, il profumo dei boschi, i tramonti e l’alba dai riflessi spenti nella porpora delle acque lagunari e, con l’anima piena del dono della bellezza, si avvicina alla tela, al cartoncino, per regalarci le sue emozioni.
Con lo stesso amore Manuela de Pregi ospita nella sua luminosa galleria, anche laboratorio, Atelier Spazio Stazio di Milano, numerosi artisti che presenta con garbo e sincera amicizia, collaboratori, critici d’arte, persone interessate a un lavoro creativo ed ispirato, che restano nell’anima col profumo e la brillantezza dei colori, il sorriso di una cordiale accoglienza.
Addio cara Victoria, persona gentile e cara, rimarrai sempre nel mio cuore,
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